"Liberi di scegliere" - Giacomo Campiotti per "Suggestioni Press"

Andrà in onda domani sera su Rai1 (ore 21,25) “Liberi di scegliere”, film tv di Giacomo Campiotti ispirato all’impegno civile e istituzionale del magistrato messinese Roberto Di Bella, presidente del Tribunale dei minori di Reggio Calabria, che dal 2012 adotta provvedimenti di decadenza o limitazione della responsabilità genitoriale per gli appartenenti ai clan della ‘ndrangheta, risparmiando ai minori di famiglie malavitose un destino il più delle volte segnato. Nella fiction Di Bella è il giudice Marco Lo Bianco (Alessandro Preziosi) e Domenico, uno di questi figli a rischio, è interpretato da Carmine Buschini, il Leo di “Braccialetti Rossi”. Prodotto da Angelo Barbagallo per Bibi Film Tv e Rai Fiction, il film è stato girato tra Puglia e Calabria, con alcune scene a Messina. In mattinata Campiotti e Di Bella presenzieranno ad una proiezione della fiction presso la Camera dei Deputati, ove interverranno anche Federico Cafiero de Raho (Procuratore nazionale antimafia), Fabrizio Salini (Amministratore delegato Rai) ed Eleonora Andreatta (Direttrice Rai Fiction).

Ancora un lavoro in cui i giovani sono protagonisti, dopo il successo di “Braccialetti rossi”.

“Mi piace raccontare l’età del cambiamento perché è molto fertile. In questo caso racconto un’acquisizione di libertà, perché Domenico, è condannato ad un futuro di potere, con un ruolo preciso nella società e nella sua famiglia, ed è infelice. Sceglierà di prendere in mano la propria vita, accettando che sia uguale a quella di tutti, anche incerta e imperfetta, ma di cui sia lui stesso artefice”.

L’impegno del dott. Di Bella continua e fa proseliti: anche Patrizia Esposito, presidente del Tribunale dei minori di Napoli, ha adottato la stessa linea. Può esserci quindi speranza per altri giovani del nostro Sud?

“Credo proprio di sì. Di Bella ci ha raccontato che prima i ragazzi di queste famiglie arrivavano in manette, mentre oggi alcune mamme bussano alla sua porta cercando aiuto per i figli più piccoli. Il giudice è quindi riuscito ad instaurare con la gente un rapporto di fiducia, presentando uno Stato che tende la mano e comprende la morsa in cui sono stretti gli stessi componenti dell’ndrangheta . Il suo metodo è molto più efficace della repressione sorda e stupida“.

Fanno da sfondo alle vicende alcune zone della Calabria e la nostra Messina…

“Sì, anche la componente geofisica del film è importante. Abbiamo girato gli interni a Bari, ma tutti gli esterni sono stati realizzati in Calabria, regione selvaggia e bellissima, dove ogni valle ha un suo dialetto. Nella parte in cui Domenico viene portato in una comunità messinese, la Sicilia è presente nella storia come terra di riscatto. A Messina abbiamo girato nei luoghi dello Stretto, in particolare nella zona falcata, sulla spiaggia abbandonata le cui acque custodiscono i resti di una nave affondata; alle nostra spalle la cittadella, luogo unico e suggestivo come altri a Messina. Anche il bellissimo terrazzo di un palazzo a mezza collina che affaccia sul porto è diventato quello della comunità in cui viene portato il giovane ”.

Nel cast, oltre a Carmine Buschini, anche diversi talenti siciliani e calabresi, tra cui la messinese Federica De Cola e la caltagironese Nicole Grimaudo (non dimentichiamoci anche Corrado Fortuna). Parliamo dei loro ruoli.

“Ero sicuro che Carmine mi avrebbe dato l’emozione di cui avevo bisogno con un personaggio diverso dal nostro Leo, perché Domenico è più trattenuto e interiore. Federica interpreta un’assistente sociale, membro del team del giudice, e il suo personaggio racconta uno Stato fatto di persone reali che fanno un lavoro incredibile non sempre riconosciuto. La madre di Domenico interpretata da Nicole è una donna ancora dentro il meccanismo dell’ndrangheta che, pur rimanendo fedele alla sua storia, permette anche alla figlia Teresa (Federica Sabatini) di andarsene, facendo un passo che anni prima non avrebbe osato”.